Alienazione Parentale: una pericolosa deriva

Il Tribunale per i Minorenni di Roma ha stabilito che “ .. non è stato tuttora possibile ottenere una valutazione circa l’esistenza di una possibile sindrome di alienazione parentale e nulli sono risultati gli sforzi attuati …per ripristinare un contatto tra la minore e il padre, che ne è assolutamente rifiutato;.. stante la..delicatezza della situazione creatasi a seguito del conflitto fra i genitori (il padre è stato condannato per maltrattamenti in danni della moglie), …appare necessario raccogliere ulteriori elementi …con particolare riguardo a possibile disfunzionalità che potrebbero aver indotto una sindrome di alienazione parentale; dispone procedersi a CTU … sulle .. eventuali psicopatologie che possano aver indotto o indurre il rifiuto della bambina a qualsiasi contatto coi il padre..”. Questo procedimento è nato da una segnalazione dei Servizi Sociali in considerazione del rifiuto della minore ad incontrare il padre durante le visite protette. Da qui un faticoso percorso della giovane madre per non essere accusata di alienazione parentale. E’ grave che il marito è stato condannato per maltrattamenti avvenuti nel corso del matrimonio ai danni della moglie, ed il Tribunale per i Minorenni anzicchè parlare di uomo violento e trattarlo come tale, afferma che la situazione familiare è grave perché vi è conflitto tra i coniugi e suppone che la donna abbia un comportamento alienante nei confronti del marito!

L’inventore di questa asserita “ sindrome” è Richard Gardner, uno psichiatra americano, il quale ha sostenuto l’esistenza di questo disturbo, che si attiverebbe in un contesto legato a dinamiche separative conflittuali tra genitori.

Basta connettersi con Internet cliccare “Wikipedia” per leggere che “ la PAS è oggetto di dibattito e ricerca in ambito scientifico e giuridico, da quando è stata originariamente proposta da Gardner nel 1985; la sindrome non è infatti riconosciuta come un disturbo psicopatologico da parte della grande maggioranza della comunità scientifica e legale” .

Insomma, è di palese evidenza il rischio di tante madri, vittime di violenza all’interno di un patologico sistema familiare, che vengono considerate genitori alienanti perché i figli, testimoni di violenza, mostrano rifiuto nei confronti di quel padre che hanno visto esercitare violenza nei confronti della propria madre. (continua)

Simona Napolitani, avvocato in Roma, e.mail: simonanapolitani@libero.it

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