Il Tribunale di Brescia si è di recente espresso in merito alla violazione, da parte del padre, dei principali doveri genitoriali. Con la sentenza del 16 maggio 2020 n. 917, i Giudici bresciani hanno infatti affermato che la violazione dei doveri coniugali da parte del padre, in spregio al fondamentale diritto della prole a ricevere assistenza morale e materiale dai genitori, giustifica la deroga all’ordinario regime di affido condiviso in favore di quello esclusivo alla madre. Nel caso di specie, nel corso dell’istruttoria, è risultato evidente il disinteresse del padre all’accudimento del figlio, facendogli mancare il mantenimento, tanto da indurre la moglie a chiedere il pagamento diretto al datore di lavoro, per ovviare alle omissioni paterne.
Il Collegio giudicante ha pertanto deciso che sussistono le condizioni per derogare l’ordinario regime di affidamento condiviso, in favore di quello esclusivo, concentrando in capo alla madre tutte le decisioni, riguardanti la vita del figlio, anche quelle di maggiore importanza.
Si condivide appieno la riportata decisione.
E’, infatti, molto importante, qualora manchino i presupposti per un affidamento condiviso, che l’unico genitore affidatario sia anche autorizzato dall’Autorità Giudiziaria ad assumere autonomamente le decisioni straordinarie relative alla vita dei figli. Contrariamente, i minori corrono il rischio di vedersi bloccare ogni e qualsiasi attività che li riguardi, dalla scuola, allo sport alla sanità.
Accade, infatti, che in caso di conflitto tra la madre ed il padre, il genitore non affidatario ostacoli, per fatto personale, o per fattori economici, la scelta proposta dall’altro, attinente la vita dei minori. E’ palese che tale modalità si ripercuote negativamente sui figli che si vedono impedita qualsiasi iniziativa li riguardi, con conseguente danno alla loro crescita.
Purtroppo, i genitori antepongono, troppo spesso, le loro emozioni e la loro parte emotiva ai superiori interessi dei figli.
Avv. Simona Napolitani