Mi ha colpito all’improvviso

“ Mi ha colpito all’improvviso con l’accetta, stavo mangiando al tavolo a colazione, poi mi ha trascinato in bagno, ha proseguito colpendomi un’infinità di volte, se non fossi riuscita a reagire mi avrebbe ucciso…”. Questo il racconto che la donna ha fornito al Giudice Minorile.
Il Tribunale Penale ha dichiarato il marito colpevole del delitto di tentato omicidio aggravato e l’ha condannato alla pena di anni dieci di reclusione.
Il Tribunale per i Minorenni ha dichiarato il padre decaduto dalla potestà genitoriale.
Viene avviato il procedimento di separazione, da parte della moglie, nell’ordinanza presidenziale, resa dal Tribunale, si legge che nei confronti del marito è stata disposta la custodia in carcere con l’imputazione di tentato omicidio della moglie per avere l’uomo, all’interno dell’abitazione familiare e alla presenza del figlio minore di anni 6, colpito con un’ascia la moglie ferendola grave-mente…per tale motivo è stata disposta dal Tribunale per i Minorenni la sospensione della potestà paterna sui due figli minori., dopo tali premesse, il Giudice della separazione: affida in via e-sclusiva i figli alla madre e dispone che il padre veda i figli nei tempi e con le modalità ritenute op-portune dai Servizi Sociali ..e ove i figli lo richiedano….
La moglie ha ritenuto che eventuali incontri tra i figli ed il padre, considerato il contesto di inaudita violenza cui i minori sono stati purtroppo sottoposti, fossero dannosi per i ragazzi, per cui si è rivolta al Giudice di secondo grado per chiedere la riforma di tale profilo e, quindi, la sospensione delle visite con il genitore.
La signora ha rappresentato al Magistrato la contraddittorietà tra i fatti – così come accertati dai Tribunali, le gravi condizioni dei figli – e la disposizione secondo cui i ragazzi devono continuare ad incontrare il padre, seppur in forma protetta.
La Corte di Appello ha ritenuto che la previsione secondo cui il padre veda i figli nei tempi e con le modalità ritenute opportune dai Servizi Sociali come appresso meglio specificato e ove i figli lo richiedano …non si appalesi di per sé contraria con la disposta sospensione della potesta’ geni-toriale del padre nè inopportuna e/o disfunzionale rispetto all’interesse dei minori.
Secondo i Giudici, la priorità da salvaguardare resta sempre e soltanto la ricostruzione del rap-porto padre /figli, a prescindere dai comportamenti del genitore, a prescindere dalla decadenza della potestà, anche se il genitore ha reso i figli testimoni di violenza, anche se li ha fatti assistere a gesti inconsulti, nei confronti della loro madre.
Spesso, i figli rifiutano di incontrare il genitore, di cui ricordano comportamenti maltrattanti sulla loro madre, in questi casi l’Autorità Giudiziaria ritiene che “l’antitodo” per il minore sia proprio quello di avere un rapporto con la figura genitoriale di cui si ha timore, perché solo ripercorrendo il trauma, solo affrontando il padre violento, il minore può superare il dramma di ciò che ha vissuto, diversamente, una frattura netta con il genitore comporterebbe una ferita non più guaribile.
E’difficile capire quale sia la scelta più opportuna per un minore che ha vissuto un trauma, è diffi-cile capire quale sia realmente “l’interesse dei minori”, a cui il legislatore, i Giudici, gli Assistenti sociali e tutti gli operatori del diritto fanno riferimento.
La norma che regola la decadenza prevede che “ Il Giudice può pronunciare la decadenza dalla potestà quando il genitore viola o trascura i doveri ad essa inerenti o abusa dei relativi poteri con grave pregiudizio del figlio”.
Una cosa sembra certa: quale garanzia di buona genitorialità può dare per il futuro un genitore che ha commesso atroci condotte? Quali garanzia di buona genitorialità può dare un genitore che ha causato un grave pregiudizio al figlio? Basta un programma di visite protette per far capire al padre le colpe di cui si è macchiato e per evitare il protrarsi di comportamenti inconsulti ?
Forse solo uno stretto e serio programma di recupero della genitorialità e la verifica positiva di tale percorso può consentire un tentativo di ricostruzione del rapporto padre/figlio.

Avv. Simona Napolitani
avvocatonapolitani@gmail.com

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