Comunicazione virtuale: media e famiglia

La comunicazione virtuale è entrata nella nostra vita mediante internet e gli smartphone.

Comunicazione virtualeComunicazioni a mezzo messaggi, meglio noti come sms,  mails,  invio di fotografie con i cellulari. 

Insomma, un mondo nuovo che è entrato nella nostra quotidianità che ci ha dato tanto, ma ci ha anche privato di una parte importante della nostra vita. Stiamo perdendo la possibilità di parlare con l’altro. Stiamo perdendo la capacità di affrontare i problemi, senza scappare grazie a vie di fuga, virtuali o reali, costituite da questo nuovo mondo della comunicazione virtuale.

Molti partners si accorgono di essere traditi perché, per caso o per indagini mirate, leggono messaggi di amanti sui cellulari della propria moglie o del proprio marito.

Alcune donne scoprono figli che i propri mariti hanno avuto da altre donne, nel corso del matrimonio, tramite fotografie rinvenute sul telefonino o su internet.

I padri scoprono aspetti più o meno privati dei figli, tramite notizie postate su Facebook.

O ancora: frequentazione padri /figli residenti in luoghi diversi e lontani tra loro, disposte dal Giudice tramite Skype.

Siamo pronti rispetto a questa velocissima rivoluzione che ha colpito la nostra vita, tutte le famiglie?

Per alcuni versi direi di no. In particolare, mi riferisco alle modalità con cui marito e moglie intrattengono rapporti extraconiugali, coadiuvati dall’uso del cellulare, che prima o poi cade nelle mani del partner tradito, il quale traumatizzato scopre un mondo di cui ignorava l’esistenza.

Credo che il lato più pericoloso di questo nuovo modo di vivere sia quello di averci fornito una comunicazione virtuale, privandoci di quella verbale che dovrebbe aiutare i coniugi a parlare.

I mariti o le mogli insoddisfatti fuggono i conflitti coniugali aggrappandosi al cellulare, illudendosi di gratificarsi con messaggi del tipo “mi manchi”, “ti amo” o cose del genere, inviati dall’amante di turno.   

Queste modalità hanno di fatto creato un vuoto tra i coniugi in crisi che con l’utilizzo di realtà virtuali si isolano rispetto alle difficoltà della coppia, ritenendo così di superare i problemi.

Non è vero. Queste scappatoie hanno il solo scopo di porre fine al rapporto coniugale, nel momento in cui il partner tradito scoprirà la doppia vita nascosta del proprio compagno.

Come possiamo affrontare questo problema?

Ci vorrebbe una diversa maturità, una diversa consapevolezza. Sapere che la routine matrimoniale, a volte monotona, andrebbe arricchita con la propria interiorità, con la voglia di reinventarsi. Bisognerebbe apportare all’interno del rapporto con la propria moglie o con il proprio marito nuova linfa.

Oppure decidere di separarsi, perché ci si rende conto che il rapporto coniugale si è esaurito, ma affrontando la crisi con l’altro partner. Non è con la fuga, ancor meno se virtuale, che si risolvono i problemi.

Un accenno anche ai siti hard o alle chat che molti mariti intrattengono con donne di cui si conosce una sola immagine telematica.

Siamo davvero caduti in un mondo pericoloso, che se non gestito con un’educazione mirata e ben regolamentata cambierà l’assetto dei rapporti interpersonali.

 

Per gli approfondimenti su Media e famiglia

http://www.familyandmedia.eu/it/component/content/article/177-nuovi-mezzi-di-comunicazione-e-famiglia-quando-i-media-entrano-in-camera-da-letto.html

Per la conoscenza degli strumenti sulla Mediazione familiare:

https://it.wikipedia.org/wiki/Mediazione_familiare

avv. Simona Napolitani

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